martes, 12 de abril de 2011

I netbook sono morti. Da che pulpito viene la predica?

(via Alt1040)

Interessante articolo di Edoardo Arcos che sentenzia a morte i netbooks. "I tablet hanno ucciso i netbook" e " lo dicevamo dal principio del 2010" sono le frasi più ricorrenti di un pessimo articolo pubblicato ieri stesso sulla web. Ma vediamo da vicino la questione: nell'informatica di consumo oramai regnano i gadget e data la natura dei Netbook, essi stessi sono diventati tra i gadget più popolari del decennio come gli e-readers e le pda, per esempio: di fatto il prezzo assequibile di certi prodotti ha aiutato l'industria a risollevarsi dalla crisi della quale sentiamo ancora le profonde conseguenze e nell'ambito informatico possiamo affermare che quasi certamente sono stati proprio i netbook a salvare grosse aziende dalla chiusura per non parlare delle catene di distribuzione e dei commercianti al dettaglio che debbono molto a questo prodotto. L'idea che i tablet abbiano preso il posto dei netbook può applicarsi ad un pubblico certamente minoritario che non possiede una decente alfabetizzazione informatica: gli stessi che acquistarono un Asus Eee lamentandosi del fatto che "il video è troppo piccolo", "Photoshop va lento" o "i giochi non funzionano". Pessimo assessoramento al cliente finale e scarsa conoscenza del prodotto al momento della compra ma piuttosto una "moda da seguire". Il netbook è un micro portatile: stesso prodotto con prestazioni, costo e dimensioni minuscole. A chi può essere utile? a tutti coloro che necessitano una tastiera per scrivere, non superare il chilo di peso ed una autonomìa oltre le 4 ore, quasi impossibile per un portatile tradizionale. A chi serve invece il tablet? a coloro che non riescono a leggere gli email nel telefono, necessitano molta mobilità e consumano contenuti. Inoltre nei negozi i tablet sono scarsamente avvistati mentre i netbook, oggi 12 di Aprile, popolano tutt'ora gli scaffali. Dov'è il problema? Edoardo, un tablet è un prodotto totalmente distinto al netbook. Le due cose non sono minimamente paragonabili nè intercambiabili tra di loro. Ed è triste che un "esperto" come te confonda "mele con limoni" come disse Microsoft. Ma quando si tratta di mele......

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