Iniziate le denunce a Apple per il famoso file che memorizza la posizione e gli spostamenti degli utenti. Risulta che a Tampa in Florida un paio di clienti hanno denunciato la mela per "invasione della privacità e truffa", cosa che doveva succedere ma non ci aspettavamo questa rapidità negli eventi. In blog come Alt1040 hanno cercato di spiegare le cose e difendere (perchè?) quelli di Cuppertino. Ma la questione principale risiede in un piccolo, quasi insignificante dettaglio: l'applicazione parte alla prima accensione del telefono, non chiede permesso all'utente e non si ferma. A questo punto è (quasi) irrilevante chiedersi l'uso che Apple abbia o non abbia fatto di questo file: gli spostamenti di una persona sono un tema coperto dalla privacità. E non ci interessa che i fanboys difendano il caso affermando che "gli utenti dicono dove si trovano in Facebook, Twitter o Foursquare". Lo fanno coscienti di quello che stanno facendo o, se non leggono le norme d'uso, è affar loro (l'ignoranza non è mai ammessa e meno al giorno d'oggi). Ma Apple non ha chiesto il permesso a nessuno. E le conseguenze si faranno sentire presto. Vedremo cosa ne pensano i giudici.
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