lunes, 14 de febrero de 2011

Tutto cambia, come dice Enrique Dans.



La manifestazione di ieri ai premi Goya, come tutte le manifestazioni, vede i diretti implicati (tutta la popolazione) che giurerebbero di aver visto migliaia di mamifestanti. La polizia invece liquida la questione con "qualche decina". Ma la verità stà nelle immagini: http://www.youtube.com/watch?v=Taq3CHbfEno e quì http://www.rtve.es/mediateca/fotos/20110214/protestas-anonymous-operacion-goya/67855.shtml
Evidentemente l'affluenza è stata notevole nonostante il freddo Madrileño e la pioggia. momento culmine delle "odiens" tanto in TV che in internet il discorso di Alex de la Iglesia. 
L'aspetto più triste della vicenda non è un commento disparato e stupido come quello di Jorge Drexler, compositore che come pochi altri godrà di qualche beneficio dell'industria per affermare tali scemenze e neppure il fatto, come alcuni pensano, che le proteste sono di quelli che vogliono continuare a scaricare films e musica (mai stato e mai sarà un problema: molte web's che proporzionano questa possibilità sono già emigrate dalla Spagna). Il problema è la presenza di personaggi che credono che l'essere eletti sia un assegno in bianco per fare con il popolo quello che vogliono. Questo ritorno della Spagna alla censura dimostra che la storia si ripete ed il popolo realmente non ha una buona memoria. Ma non dimentichiamo le parole che formano il titolo di Enrique Dans: Tutto cambia. Perchè come dice Alex de la Iglesia, Internet non è il futuro, Internet è il presente.
(nella foto in alto: un manifestante mostra un foglio con i film canditati al premio Goya e le relative pagine per poterli scaricare gratis)

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