sábado, 7 de febrero de 2009
Giorni neri per il P2P in Europa
Tra tante brutte notizie sembra il periodo peggiore per il P2P in Europa. Pochi giorni fà raccontammo del signor Medina e le sue stravaganti idee le quali hanno scatenato moltissime reazioni e gli inglesi propongono di usare i fornitori di linea come polizia per vigilarci sino ad ottenere prove per una denuncia formale.
Secondo pubblicato in SlashDot e Barrapunto un provider Irlandese ha accettato il sistema dei tre avvisi per pressioni delle discografiche.
Il ministero di cultura spagnolo raccomanda alle università che inizino a filtrare il traffico P2P distribuendo guide con i passi a seguire per “garantire il rispetto e il compimento del diritto alla proprietà intellettuale nelle proprie reti informatiche”. Da piangere.
Ora, anche se sembra una barzelletta, la SGAE (società spagnola autori ed editori) si incarica a se stessa lo studio antipirateria secondo ci spiega Antonio Delgado, danno i numeri che vogliono, li riporta la stampa e pressionano il governo per introdurre misure ristrittive agli utenti, li trattino come criminali e continuino (la SGAE) a incassare soldi sia come sia. La SGAE, inoltre, questo sistema preistorico con un sistema economico e fiscale più che discutibile era un eredità di un vecchio governo che, sembra, neppure l’attuale si azzarda a verificare e mettere in regola.
Così ci tengono in europa, nonostante le sentenze giudiziali, politici, provider, eurodeputati tutti pressati da discografiche, studi e rappresentanti di società che solo coprono i propri interessi con la scusa di proteggere la cultura e i diritti di autore.
(N.D.R. quanti anni di galera spettano per passare un 33 giri ad una cassetta stereo7 per l’auto? E se regalo la cassetta a qualcuno?)
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