sábado, 28 de abril de 2012

Il nuovo "lavado de cervello" dei nostri tempi.

(via Andro4all)



Il mitico Steve aveva ragione quando pronunciòn la sua frase più famosa: "la gente non sa quello che vuole, allora arrivo io e glielo insegno". Ed aveva ragione, siamo talmente suscettibili da preferire un sistema carissimo e chiuso a fronte di uno aperto ed economico. Adesso stiamo entrando nell'epoca dei dispositivo senza espansione di memoria. La causa dettata dai fabbricanti è la seguente: "i dispositivi necessitano spostare i programmi nelle memorie rimovibili per guadagnare spazio ma queste sono talmente poco veloci che creano bloccaggi ed al rimuoverle fanno scomparire il software". L'ultimo dato è talmente certo che lo capirebbe un vero idiota ma in quanto alle ragioninon è così. Sulla velocità dobbiamo far capire al pubblico come una oggigiorno economicissima microSD Samsung da 32Gb con un costo inferiore anche ai 30€ a seconda del fornitore può arrivare a classe 6. L'uso della memoria interna soltanto inoltre obbliga a perdere molto denaro al momento della compra e della posteriore rivendita se ce n'è una dato che la microSD la si sposta da un apparato all'altro. Windows Phone, iPhone ed i dispositivi ufficiali Android cercano di evitare l'uso della microSD per un altra ragione: l'uso massivo della nube per salvare i nostri dati ma, anche se si tratta di una pratica utile ed interessante, è sempre bene non convertirla in un obbligo poichè:

- i nostri dati nella nube possono essere intercettati molto pìù facilmente di quelli salvati localmente (ovvio)
- i dati aziendali in paesi come la Spagna per fare un esempio debbono essere lasciati all'interno del paese geograficamente (LOPD, legge organica protezione dati)
- i costi di connessione e movimento dati sono ancora elevatissimi e le connessioni pessime
- la copertura non è su tutto il territorio
- il costo fisso non ripaga una memoria interna

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