Qualcuno di voi ricorderà con rimpianto l'era dell'informatica personale, quella veramente personale ed un giorno come oggi, 23 Aprile di 30 anni fà nasceva il sinclair ZX Spectrum.
Contenitore in plastica nera con Arcobaleno e 40 tasti di gomma che con il tempo e l'uso si distruggevano, contraddistinguono uno dei pc che più ha fatto parlare di se al punto da cambiare all'epoca il concetto di microinformatica. Non fù certo il primo in assoluto e neppure il primo della azienda Londinense: fù preceduto dallo ZX80 e ZX81 cambiando totalmente il concetto della limitazione di memoria: il passaggio da 1Kb a ben 16Kb o addirittura 48Kb erano per l'utente avanzato la rottura delle barriere che più limitavano la programmazione. Commodore regnava a cavallo tra un limitatissimo e costoso VIC20 (che però offriva tasti meccanici "decenti") con 3,5Kb ed il seguente C64, con 64Kb ma costosissimo e con un Basic molto limitato per evitare il pagamento di un dazio alla neonata Microsoft, già aggressiva all'epoca. Per dare una idea le due versioni del Sinclair venivano offerte da 125 a 175 Sterline contro i 585 Dollari Usa del C64.
Oltretutto, lontano dalle limitazioni del processore 6502 Commodore (ed Apple II) offriva un potente Zilog Z80 a ben 3,5 Mhz con 16K Rom, 8 bit bus dati e 16 bits bus degli indirizzi. La risoluzione senza accessori aggiuntivi era di ben 256 x 192 a 15 colori occupando solo 8k di memoria.
Nonostante la tastiera pessima e certe limitazioni nella trasmissione dati (solo registratore essendo qualunque disco inesistente) raggiunse una biblioteca ufficiale di 20.000 titoli di software tra cui 16.000 erano giochi tutto rigorosamente registrato su musicassette stereo 7. La mancanza di legislazione fece fiorire una grande quantità di radio private che trasmettevano via etere i programmi attraverso suoni orribilmente stridenti.
L'anno seguente arrivò lo Spectrum +, una versione chiamata 64 ma con la stessa formula del 48k ram + 16 k rom. Questa versione aveva la gomma dei tasti coperta da una tastiera più robusta in plastica rigida.
Sul lato destro si può apprezzare un maggior dissipatore di calore che evitava l'avariarsi del regolatore di tensione. Nel 1984 Amstrad lanciò il CPC464 anch'egli a cassette ed ebbe il suo piccolo momento di successo saltando direttamente ad una gamma di pc IBM compatibili a basso costo. Fù nel 1986 quando sir Clive Sinclair in forti difficoltà economiche vendette l'azienda proprio ad Amstrad per 5 milioni di Sterline.
Amstrad non ferma la produzione e lo trasforma in ben 128K Ram chiamando le versioni 128 + II e 128 + III integrando nel primo un registratore di nastri e nel secondo un microdrive proprietario. Nel 1993 esce in vendita l'ultimo gioco per Spectrum e da li in avanti l'architettura 16 bit (X86) prende il sopravvendo abbandonando tutte le piattaforme "non pc" prodotte sino all'epoca includendo Apple che sino ad allora era quasi uno standard di mercato. Il 22 Aprile di quell'anno Intel lancia una CPU chiamata Pentium che cambiò tutto di nuovo ma questa è un altra storia.
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