(grazie ad Andrea De Prisco e DigiTanto)
Philips arrivò sul mercato con il suo P2000C (Olandesino) che avrebbe "evoluto" l'idea di Osborne per migliorare la leggibilità del monitor, in questo caso più grande, e ridotto i costi tornando ai floppy disk da 5 pollici e tubo catodico dati gli elevatissimi costi dell'epoca in fatto di cristalli liquidi o LCD. Batterie da scartare dati gli elevatissimi consumi e dimensioni ancora una volta mastodontiche ma nel complesso una potente macchina che non sarebbe dovuta rimanere in ufficio in caso di necessità.
Sharp contrattacca: torna con un LCD formato "full" con video "Hercules", tastiera separata dal corpo macchina per maggiore comodità e questa volta una stampante "vera" che ammette il famoso modulo continuo. ê il PC-7000, evoluzione del "vecchio" 5000 che segnerà un punto fermo. Il tipo di carcassa sarà copiato da moltissime aziende per i loro portatili "clonici". Le tre parti (cpu-tastiera e stampante) formano ad incastro una "comoda" valigeta di ben 9 Kilogrammi. Un passo avanti enorme in fatto di praticità e leggerezza.
Amstrad è decisa ad abbassare i costi e produce un PPC512 dall'estetica innovatrice ma orribile anche per l'epoca: un milione di lire dell'epoca per un pc portatile che funzionava con 8 batterie a torcia ed aveva il floppy da 3-1/2 a 720Kbyte era comunque una maniera di dire: chi non ha il portatile è che non lo vuole. I portatili da allora si avvicinarono alla "gente comune".
Compaq, considerata all'epoca la "Rolls Royce" del computer, nel 1991 sforna questo portatile (o computer a dondolo come dice De Prisco) che possiede un display LCD a colori VGA, processore 80486DX a 33Mhz posizionandolo al primo posto nelle macchine portatili. 256 colori contemporaneamente da una tavolozza di 4096, 2 slot full-EISA e interfaccia per CD-ROM non sono poca cosa. La valigetta occupa uno spazio da 16 litri ed il peso di 8 chili fanno in tutto....2 milioni al chilo. Per soli 16 milioni dell'epoca (circa 8000€ oggi) il supercomputer portatile era alla "portata" veramente di tutti.
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