miércoles, 16 de marzo de 2011

Giappone riapre la questione nucleare.


Mentre il Giappone lotta contro i gravi problemi causati dai recenti eventi, in paesi come l'Italia, pronta a votare sulla questione nucleare, si riapre il dibattito, vento in poppa per gli ambientalisti ma non poteva essere altrimenti.
Tralasciando come sempre la questione delle rispettabilissime scelte, ricordo un vecchio detto che circolava in Italia, appunto, vari anni or sono quando, dopo il fatto di Chernobil, la gente iniziò a sensibilizzarsi al tema. Il detto era più o meno così: "in Italia no al nucleare, ma la Francia? E se succede qualcosa in Francia?". Ed è vero, il problema nucleare non riguarda un solo paese ma tutti quanti. Quella sotto il titolo non è altro che una mappa della Spagna rispetto alla presenza nucleare: centrali attive (attualmente 8 in marcia, il resto sono depositi di materiale radioattivo o centrali in smantellamento). Non abbiamo attualmente mappe della Francia o dell'Italia a portata di mano ma crediamo che la situazione Spagnola difficilmente possa essere superata in termini tanto negativi. Ora, facendo un piccolo analisi tecnico della situazione e tralasciando l'inesistenza di proposte alternative concrete, il problema come sempre si centra sulla sicurezza. Certo, se il Giappone avesse utilizzato centrali a grafite, sarebbe già cancellato da tutte le mappe ma c'è un altra sicurezza che manca: quella di chi decide per noi. Il fatto risiede che non sono tecnici preparati ma persone che, a seconda del momento valorano la necessità di centrare gli sforzi sulle risorse alternative:



Come? per chi non avesse il traduttore di Google a portata di mano lo traduciamo volentieri: SI AUTORIZZA LE CENTRALI NUCLEARI A PROTRARRE IL FUNZIONAMENTO OLTRE I 40 ANNI DI VITA UTILE PER RISALIRE LA GRAVE CRISI ECONOMICA.
Il problema resta sicuramente centrato nel nucleare ma come appare oramai ovvio, ci sono materiali molto più radioattivi: i cervelli.

No hay comentarios: