(via un Tweet di Juan Gomez Jurado)
I Barcelonesi lo conosciamo bene quel piccolo negozio familiare in un angolo della calle Sepulveda che nel suo poco spazio offre una gamma mostruosa di prodotti che spaziano dall'economico al "modding" più estremo. Dall'anno 2006 impresero una delle più famose guerre contro l'illecito canone digitale in Spagna che si siano conosciute nella storia essendo totalmente convinti di come la SGAE (società española autori editori) minacciasse letteralmente aziende e utenti. La questione risiede nel fatto che Traxtore, come ha recentemente sentenziato il tribunale Europeo, ha sempre considerato un illecito riscuotere un canone che, soprattutto nell'ambito delle aziende, è totalmente assurdo. Dato che la legge prevedeva che "è totalmente fuori discussione far pagare ad uno straniero il canone dato che sarà vincolato all'uso del supporto di memorizzazione secondo la legge vigente nel suo paese di origine", della stessa maniera "è totalmente fuori discussione pretenderlo ad aziende che necessitano dischi, CD e DVD per copiare dati propri e non musica, films e foto aventi copyright". Traxtore, alla prima istanza del giudizio offrì materiale per l'importo della multa (circa 16.000€) non avendo possibilità di pagare in contanti: offerta che la SGAE rifiutò energicamente. La riapertura del processo ha voluto che i giudici del tribunale di Barcelona abbiano addirittura dato la ragione alla piccola azienda condannando (lievemente) SGAE per illecito.
Un altro precedente aperto a favore dei consumatori, finalmente.
la nota di stampa degli avvocatri di PADAWAN S.L. meglio nota come TRAXTORE
No hay comentarios:
Publicar un comentario