Oggigiorno lavorare in un parco, in aereo, in treno o al tavolo di un bar è una immagine normale ed in costante aumento: la potenza, leggerezza ed autonomia dei portatili di oggi permette di lavorare tranquillamente uniti alla onnipresente (o quasi) connettività proporzionata da Internet. Ma agli inizi dell'informatica personale le cose erano ben differenti. Una pietra miliare nella rivoluzione tecnologicà la marcò Commodore con l'SX-64 Executive poichè se Osborne aveva inventato il computer portatile (in bianco e nero, anzi, a fosfori verdi) e Compaq introdusse il portatile a colori (al prezzo di vari milioni di lire dell'epoca), Commodore lanciò il portatile a colori a basso costo. 715€ attuali, con una cpu MOS 6510 a 1,02 Mhz ed 8 Bits, display a tubo CRT a colori da 5" e 40 x 25 caratteri o 320 x 200 di risoluzione a 16 colori, audio, uscita video PAL o NTSC a seconda delle versioni e dei paesi di commercializzazione, vari chili di peso, permetteva a chiunque di possedere un computer trasportabile (per l'assenza comunque delle batterie) ma avrebbe permesso di lavorare virtualmente da qualunque parte avremmo avuto a disposizione una normale presa elettrica: una vera rivoluzione per l'epoca (anno 1984 ovvero 2 anni dopo il lancio del famosissimo C-64).
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