martes, 8 de septiembre de 2009

Editoriale: Scuola digitale.


Pensando negli ultimi post nonchè ad un idea di alcuni amici di Facebook che non mi esce dalla mente, mi sono posto a cercare informazioni sulla attuale situazione delle scuole in senso generale: Italia, Europa en el mondo. La situazione lascia molto a desiderare, non è una novità, ma finchè nelle aule entravano computers, poco a poco si sono rotte barriere mentali: dagli Stati Uniti (prima) sino a noi (dopo) molti professori hanno perso la paura che un computer volesse sostituirli (c’è poco da ridere: in Internet sull’argomento c’è un ampia, triste documentazione al riguardo.

Al giorno d’oggi, finiti certi “tabù” c’è un ostacolo ben più grande da oltrepassare: avrete certamente indovinato. Quello dei diritti di autore e delle case di distribuzione libraria. Tonnellate e tonnellate di carta vengono stampate e distribuite in istituti che obbligano all’acquisto e molti studenti a fine corso hanno lasciato parecchi libri intatti, tant’è che aprendoli si sente ancora il rumore delle pagine che abbandonano la colla. Il fatto più triste è dato dalla bassissima percentuale di riciclaggio di questi libri e se ne possono trovare tantissimi esemplari praticamente nuovi sulle bancarelle: per apportare dati reali ho fatto recentemente visita al mercatino dei libri usati di Barcelona e lo spettacolo è impressionante.

In un paese come la Spagna dove la semplice fotocopia è gravata da una “tassa” governativa (come i CD, DVD, HDD, SD ecc…) che figura come “multa preventiva per copia non autorizzata”, introdurre un prodotto elettronico scatenerà una vera guerra. Un esempio è stata la “Feria del libro de Madrid” che proibì la presenza di prodotti digitali per la fortissima pressione delle case editoriali. Tutto questo mi riporta alla nascita dell’MP3 e relativo scaricamento in Emule rendendo sempre più chiara la mancanza di volontà da parte degli addetti ai lavori di creare un modello di negozio capace di rendere tutti contenti: conversione digitale e vendita a costi ragionevoli attraverso Internet o in altri formati (CD, DVD, SD ecc.).

Ma nessuno ha tuttora preso le misure necessarie e gli utenti si sono già organizzati: è possibile difatti trovare in rete una montagna di libri digitalizzati in varie lingue (vedi il post su Millennium) generando molte lamentele da parte di chi riscuote i dazi (non certo da chi ha scritto i libri….che diviene sempre più popolare.)

Più triste ancora sarà gestire questi argomenti con il Ministero dell’Educazione ed equivalenti di tutti i paesi: per ora stanno trattando per l’introduzione dei pc nelle scuole (vedi incontro del premier Zapatero con Bill Gates a Madrid) che, non trattandosi di sistemi operativi aperti stà generando un indebitamento ulteriore in un paese che economicamente stà morendo. Immaginiamoci l’eliminazione della carta stampata cosa ci riserverà: le Lobby sono già all’attacco…..

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