lunes, 14 de septiembre de 2009

Riflessioni: autofocus e antivibrazioni. Servono altri standard


La nuova D5000 della Nikon riapre il dilema degli stabilizzatori ottici e dei pro/contro nell’acquisto di questa categoría di macchine. Vediamone i perchè.

Nikon, come Canon, cerca disperatamente di “fidelizzare” i vecchi clienti che non vogliono certo tirare migliaia di euro delle vecchie ottiche Nikkor. Sulle nuove versioni “consumer” invece ha creato un ibrido: ottiche nuove separando il motore autofocus dall’ottica ed inserendolo nel corpo rendendolo incompatibile ai corpi “professionali: dalla D70-90 in sù. Canon fece lo stesso con la discutibile adozione del sensore full-frame mentre Olympus sul digitale decise, per i motivi oramai ben noti, di riadattare tutto il sistema allo standard: técnicamente la miglior soluzione técnica che però obbligava a disfarsi di tutto l’antiquariato posseduto.

Pentax che silenziosamente stà recuperando una importante fetta di mercato ha sicuramente scelto il camino più lógico: al di là delle dimensioni del CCD, rapporto delle lenti e qualità complessiva dei prodotti, peraltro ottimi, ha deciso di inserire l’antivibrazioni totalmente sul corpo della macchina rendendolo disponibile anche nel caso si vogliono adottare ottiche di terze marche e totalmente manuali, con e senza anelli adattatori.

Panasonic invece, alla pari di Olympus, ha ricreato un sistema standard “proprio” dove i nuovi acquirenti potranno muoversi dentro della gamma delle marche facenti parti l’associazione “Quattro Terzi” con ottiche e corpi totalmente nuovi.

Certo, in passato non esisteva l’anti vibrazione e l’autofocus e neppure pensabile l’intercambiabilità delle ottiche tra le marche ma i tempi con il digitale sono cambiati: motore fuori o dentro, sensore sull’ottica o sul CCD, formato nuovo, ottiche nuove…….sul réflex c’è ancora parecchio lavoro da fare…………speriamo di vedere la luce prima che le professionali si convertano in compatte e il form-factor réflex scompaia per sempre.

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