martes, 1 de junio de 2010

Dalla cpu Nealhem al Larrabee passando per la legge di Moore.


(via Alt1040)
La legge di Moore ha resistito per circa 30 anni ma, oramai, anch'essa è diventata obsoleta. Tale legge recitava che ogni X tempo la velocità dei processori duplicava sino alla saturazione. Ed a tale saturazione il mercato giunse con i Pentium 4 serie D, gli unici che allora (circa il 2006) arrivavano alla bruciante cifra di 3,8 Gigaherz, dopodichè l'industria incapace di aumentare la velocità di clock trovando come ostacolo i limiti dello stesso materiale di produzione, dovette ricorrere al multithreading, consistente nell'abbassare la velocità di ogni nucleo ma aggiungendo sino a 4 nuclei per ogni cpu. I risultati sono noti: un certo incremento nella velocità complessiva delle nostre macchine ma sembra che i programmatori siano impotenti nelo sviluppare applicazioni ottimizzate per tale meccanismo. E allora AMD prima ed Intel adesso, raggiunte cifre di clock da capogiro e, soprattutto, rotto il muro dei 3,8Ghz, sembrano ritornare al vecchio sistema che permetterebbe di sfruttare i "vecchi" software ad altissima velocità sulle future macchine. Nel frattempo è stata introdotta una CPU i7 "sbloccata" che permetterebbe via software di aumentare il clock senza problemi e ad un prezzo di produzione di circa 200$ in meno alla versione "bloccata" attuale. Intanto si formano sempre più ombre sul futuro del i9....

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