Leggevo un articolo propostomi da iopistoiese di cui invio il link:
che sarebbe interpretato come un segnale di civiltà se non avesse, come in tutte le cose un altra faccia della medaglia. Il ministro Italiano Maroni ha dato, in una dichiarazione, un idea che le cose, se vogliamo, possono essere fatte bene se applicate ai tempi che corrono. Cito testualmente "...Il decreto Pisanu, dunque, non sarà rinnovato. "Non ha più senso - chiarisce Maroni - continuare ad applicare le misure introdotte 5 anni fa. Oggi la situazione non è più la stessa".
Nel bene e nel male, indipententemente di come vengono applicate le regole, nella tecnologìa i tempi sono brevissimi: qualcuno di voi ricorderà quando alla fine degli anni '80 passò una soffertissima legge che autorizzava a non "legalizzare" più i soli tabulati cartacei ma persino quelli in formato ottico WORM. Allora la legge passò quando il WORM era già morto e la legge si rivelò indispensabile quanto oramai inutile. Sulla liberalizzazione del WiFi il passo ci sembra intelligente ma fatto a metà: sulla questione mafia, criminalità, terrorismo e pedofilia non possiamo continuare a pensare che "sia sempre e solo colpa di internet". Certi delinquenti esistono a pesare delle nuove tecnologìe. Se il responsabile di certa sicurezza in Italia vuol limitare l'anonimato invece di criticare quello che è un enorme passo avanti per la cultura, che proponga un sistema simile a quello dei paesi del Nord europa dove si considera che "Internet è oramai un diritto ed ogni cittadino deve averne libero accesso". Sante parole. Prezzi più accessibili da parte delle compagnìe di provider aprirebbero la strada a internet in ogni casa. Ed i reati sarebbero molto più circoscrivibili. E comunque non è colpa di internet: terroristi e pedofili anticamente sono sicuro che avrebbero usato cabine telefoniche e posta convenzionale. Evitiamo quindi di criticare inutilmente un passo avanti nello sviluppo in un paese dove si va ancora a scuola con decine di inutili e costosi libri che alimentano lobby: ed in Italia da sviluppare c'è ancora parecchio almeno nel senso della tecnologìa...perchè la politica non ci interessa ma la cultura ci stà veramente a cuore.
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