domingo, 7 de noviembre de 2010

Quanto risulta assurdo proibire le foto in luoghi pubblici

(via Alt1040)

Un paio di giorni fà un Twittero Venezuelano è stato arrestato per scattare foto nel metro di Caracas. La sua detenzione fortunatamente durò poco come per fargli cancellare le foto scattate e via a casa. Il servizio di trasporto più importante della capitale Venezuelana soffre da anni un deterioramento spettacolare che si somma alla pessima gestione del servizio con importanti ritardi nella circolazione e la pazienza degli utenti che và sempre a meno. In questo contesto e foto sono un importante mezzo per diffondere e documentare una particolare situazione che, comunque, milioni di persone già conoscono nella propria quotidianità poichè il metro non è un luogo segreto: tutti entrano e lo usano giorno dopo giorno. Nelle discussioni eterne c'è chi afferma che è totalmente proibito, chi assicura che solo l'uso del flash non è ammesso, chi afferma che è tutto legale. Alla fine è una discussione inutile: NESSUNA POLIZIA DEL MONDO FERMERÂ L'AVANZAMENTO DELLA TECNOLOGÎA. Se nel metro di Caracas passano giornalmente 1.550.784 peersone, oggi esse rappresentano 1.550.784 fotografi potenziali con i loro cellulari sempre più sofisticati e scattare una foto è difficile come simulare una telefonata o premere un pulsante nel taschino della camicia. Ma la cosa oggi più curiosa è l'impossibilità di cancellare la foto: fatto lo scatto l'immagine viaggia direttamente al cyberspazio per restare in eterno viaggio tra web e web e non potrà mai più essere cancellata da nessuna polizia mondiale, destino di qualunque file che circola nella rete delle reti. Provate a cercare METRO in qualunque hosting di foto per rendervi conto del materiale "proibito" che si trova disponibile a tutti: l'unico successo di questi poliziotti è un posto assicurato nell'universo dell'assurdo: come per chi vuole fermare il mare con un buco nella sabbia.

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