miércoles, 9 de julio de 2008
La licenza di OpenSUSE 11 Beta
Dicevo di scrivere qualcosa relazionato con il titolo di questo post ma prima di tutto due considerazioni importanti come introduzione:
La prima: la foto che illustra questa entrata va oltre la questione economica. Sempre quando parlo di software libero cerco di svincolarlo dall’idea monetaria ma parlare di libertà. La libertà di prestare, copiare, distribuire e modificare il software. Mi permetto di riprendere le parole di Xxgabo in un commento recente: “Con Windows devi comprare applicazioni per apprendere differenti tecnologìe, è la filosofìa di questa azienda e limitata per la parte economica”. La base è assolutamente accertata però c’è da riconoscere che in Windows (e altre piattaforme) ci sono applicazioni gratuite come Opera per le quali non c’è da pagare e persino libere come Firefox o tra poco Kontact e KDE). Però mentre queste applicazioni libere si possono usare come vogliamo, le gratis posseggono generalmente certe restrizioni per l’utente.
Seconda considerazione: Questo post non è contro Microsoft in concreto ma contro le restrizioni nell’uso del software che praticano certe compagnìe. Dobbiamo sapere perchè non dobbiamo usare Windows però come dice Stallman, Microsoft non è il grande Satana, semplicemente possiede la miglior posizione per fare cose negative ai propri clienti. Sempre voglio ricordare che Apple è tanto negativo o più che Microsoft: non solo il proprio sw è privativo (la licenza di Leopard stipula che solo si può installare in 1 pc e questi DEBE ESSERE LICENZIATO DA APPLE!!!) e persino il proprio hardware possiede componenti proprietari che hanno fatto “tirare” in ingegneria inversa per poter collegare senza fili i suoi portatili o che certi prodotti non funzionano come dovrebbero.
Possiamo entrare in una terza considerazione, parte della prima: non tutte le applicazioni Linux sono libere nè gratuite. Oracle per esempio è proprietaria (chiusa e non libera)e commerciale (si vende e carissima). Zimbra si distribuisce in forma di prodotti liberi e gratuiti o commerciali e proprietari. Nulla impedisce che ci siano programmi con licenza libera pero che si distribuiscano con un costo economico o che esistono applicazioni freeware che arrivano con certe licenze chiuse anche in Linux.
E qui entriamo in quello che vorrei veramente dire.
Senza più peamboli attenzione alla EULA (End User Licence Agreement, accordo di licenza per gli utenti finali) di OpenSUSE 11 beta, la base del sistema operativo dell’ HP 2133:
“Dobbiamo dire che questa distribuzione si alza col piede sinistro; presenta una licenza all’utente finale che proibisce la ridistribuzione con compensazione, unire OpenSUSE con qualunque altra offerta, ingegneria inversa, trasferenza del software, uso in ambiente di produzione, o pubblicare risultati comparativi (solo se sei un produttore di sw). SI obbliga gli utenti a smettere di usarlo al finalizzare la licenza, quello che succede tra 90 giorni a finalizzare la licenza sino alla seguente versione o quando Novell lo dica. E, se per qualcuno l’idea è il “crimine” di utilizzare il software per molto tempo: “Il software possiede un meccanismo di disattivazione che evita l’uso dopo la scadenza per cui dovremmo fare copie del sistema e prendere decisioni che evitino qualunque perdita di dati o files”.
Non suona come le licenze di Microsoft o Apple? Come dicono in Beranger.org “quello che (Novell) non capisce è che questo è software LIBERO!!!”
Pazzesco…………
(via Asus E3)