viernes, 3 de octubre de 2008

Situazioni nelle quali è raccomandabile (o obligatorio) usare il fuoco manuale.


(via Xatakafoto)

Iniziamo con situazioni dove lamessa a fuoco manuale è qualcosa da usare si oppure si. Giusto per non trovarsi in circostanze nelle quali la sitoazione ci prenda in castagna se abbiamo qualche fobìa a farlo manualmente (esiste qualcuno così?).
Se pretendiamo usare ottiche vecchie come quelle dei nostri “padri” sicuramente l’automatismo del fuoco non esisteva ancora (il primo sistema commercializzato è Della Pentax MX intorno agli ’80). Da tenerein conto anche se comperiamo in Ebay, Internet o comunque a distanza.
E poi sforare:che paradosso!!! Eppurea volte dobbiamo sfocare e l’unico modo per farlo è manualmente. Rapidamente potrai sfocare manualmente il grado che vogliamo senza perdere tempo cercando altri elementi distinti al motivo principale e ad altre distanze per mettere a fuoco un oggetto differente ovvero…meglio in manuale.
Mettere a fuocol’iperfocale. Si tratta della distanza tra la macchina e quel punto a partire del quale l’immagine comincia ad essere nitida sino all’infinito.
Fuochi artificiali e stelle. Senza dubbio se cerchiamo di mettere a fuoco autgomaticamente in queste circostanze otterremo delle foto orrende. E diventeremo matti ascoltando il motore del fuoco cercando di focalizzare all’infinito,avanti e indietro senza ottenere lo scatto.
Effetto Panning: scegliere seseguire il soggetto (es. corridore sportivo) con il fuoco automatico, fuoco continuo o mettere a fuoco dove da li a poco passerà correndo il soggetto. Questo dipenderà anche dalla fotocamera che possediamo a parte la nostra abilità per farlo.
Panoramiche: Essendo composte da vari scatti sarà necessario lasciare il fuoco fisso in tutte le riprese per evitare cambi di immagine notabili.
E, per finire, nelle situazioni “discrete”. Non ascolteremo il ronzìo del motore e sicuramente avremo molta più velocità (non precisione) che lo stesso automatismo della fotocamera soprattutto se si tratta di una DSLR economica.

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