jueves, 22 de enero de 2009

Se sei legale, condividi…..(il contrattacco)


(via Clipset)

Una web presenta la parodia della campagna del ministero di Cultura chiarendo punti tendenziosi. “Se sei legale, condividi”. Questo il lemma della controcampagna che si sforza di svelare la manipolazione che si nasconde dietro del’ufficiale “Se sei legale, sei legale” usando una web con design gemello al ministero di ¿cultura?
Questa web di guerriglia combatte I tristemente famosi spot del tipo “scaricai un cartone animato per il figlio di 12 anni e lo misi nel DVD senza prestare attenzione. Quando me ne accorsi 10 minuti dopo vidi che il contenuto era per adulti e mio figlio rimase scioccato….. NO A LA PIRATERIA” Ridicolo e penoso. Quì si reclamizza un genitore idiota e niente più. Molto più sensato invece “La pirateria informatica non mi preoccupa, quello che invece preoccupa tutti sono gli abusi delle grandi compagnìe che comparano un furto di auto o un ladro di appartamento con lo scarico di una canzone. Prima di esistere I dischi gli artisti esercitavano in teatri. Poi le discografiche hanno vissuto alla grande sfruttando gli artisti e pagandogli miseri margini sui dischi venduti. La stragrande maggioranza degli artisti di oggi dichiara apertamente che vive di concerti e non è contraria a farsi pubblicità gratis in internet, anzi…..un esempio recente è RussianRed, una giovane spagnola che mise quasi per scherzo una registrazione casalinga in Youtube ed è saltata improvvisamente agli onori del pubblico. Altri gruppi famosi hanno messo album interi gratuitamente in internet ed I loro fans continuano a comprargli I cd stabilendo fatturati da record. Negli anni 70/80 circolavano cassette stereo 7 contenenti LP copiati. Stessa questione per I films. I cinema videro la crisi prima di internet e non certo per colpa di E-Mule. Al cinema si va ancora (poco) a vedere bei films (pochi).
E c’è da ricordare che, grazie all’era digitale, molti film e molti artisti sono stati salvati dal totale abbandono.

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