domingo, 31 de mayo de 2009
Editoriale: Qualcosa non cambia
C'e' un aspetto (o due) della fotografia digitale che, stranamente, non cambia. No, non stiamo parlando delle obsolete ottiche o dell' ancor piu' superato specchio ma delle memorie di massa, in questo caso delle ben note Compact Flash. Per quanto strano possa sembrare, le principali case produttrici di Dslr contunuano ad adottare questo formato nei loro prodotti: quelli di elevate caratteristiche, top di gamma. Nulla di male a livello prestazioni, s'intende, ma il fotografo professionista come l'hobbista evoluto iniziano ad accusare problemi notevoli nella reperibilita' di importanti accessori: schede e lettori. Per cominciare, c'è voluto un lustro ma, a pari capacità le SD sono finalmente diventate molto più economiche superando le CF in velocitá (almeno nella maggior parte dei casi). Senza contare le piú ridotte dimensioni e, quello che più importa, un numero molto inferiore di contatti striscianti. Infatti, piú di una fotocamera diviene inservibile a causa dei microscopici pin del formato CF che tendono a rompersi facilmente. Ultimi due importantissimi problemi sono: il consumo elettrico ridottissimo nel caso delle SD e la capacitá minima di mercato che, oramai, parte da 2Gb nel caso delle CF rendendo molti apparecchi fotografici inservibili per un solo problema di formato.. Mentre il mercato lo consente, è raccomandatissimo l'adattatore SD a CF che ci consentirá di passare alle oramai migliori SD con qualunque fotocamera anche professionale.
-PRO: il passaggio a SD consente risparmio ed inversione in una tecnologia affidabile ed attuale.
-Contro: costo dell'adattatore (circa 15€)
Non potrebbero i fabbricanti adottare definitivamente le SD come hanno già fatto nelle compatte?
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