(via Alt1040)
Un paio di recenti notizie ci fanno riflettere sulla vera “libertà” del Linux, in senso generale. A fine gennaio, Jonathan Corbet, fondatore di LWN.net, ha svelato come il 75% delle persone implicate nello sviluppo del nucleo del sistema, sono remunerate per farlo. Il 12% sono di RedHat, l’6% di Intel, il 6% di IBM, un altro 6% viene da Novell, un 3% da Oracle, e così a seguire. C’è quindi una comunità dietro, ma di impiegati ben pagati per unire le varie parti del Kernel e renderlo sempre più affidabile e sicuro.
Molto più recente è l’integrazione del suporto iPhone in Ubuntu: una mossa a sorpresa che avrebbe dovuto essere, al contrario, un supporto per pda Linux compatibili ma che per qualche “occulta” ragione è ricaduta su uno dei dispositivi più “chiusi” della storia.
n.d.r. Stallman sarà stato avvertito?
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