jueves, 18 de marzo de 2010

Pellicola definitivamente superata dal digitale


Redazionale

In una e-mail, un nostro assiduo lettore, si sbalordiva dell’articolo anteriore in cui veniva considerato un limite della fotocamera Olympus il fatto di considerare un difetto la perdita di qualità a partire da ISO 3200 a 1/2000 di secondo. L’osservazione è corretta soprattutto considerando 2 aspetti: uno in negativo en uno in positivo. In negativo c’è da considerare che quel modello di fotocamera in concreto inganna per l’aspetto ed il prezzo: sembra una compatta (e lo è) ma possiede prestazioni da DSLR. Ed oggi ad una DSLR gli stiamo chiedendo veramente di tutto, forse troppo. La stessa registrazione video a 720p era impensabile anche con una buona telecamera sino a un paio di anni or sono; oggi è una caratteristica di base anche per la più economica delle reflex. Nonostante tutto e la continua evoluzione dei sensori, ci lamentiamo della grana a 6400 a luce di candela. E passiamo quindi all’aspetto positivo: sino a 5-6 anni or sono la pellicola era ancora abbastanza diffusa e ci viene da chiederci quanti di noi posseggono negativi in bianco e nero scattati a tali ISO e tempi di posa. Ed a colori? Nessuno, siamo pronti a scommetterci. Ma saremmo interessati a ricevere qualche vostro vecchio scatto per paragonare la vecchia pellicola di ieri con una 4/3 o DSLR di oggi pur messa in condizioni estreme di “lavoro”. E, siamo certi, che sarà la prova definitiva per sancire la morte dell’analogico. La nostalgìa, invece, è un altra cosa....

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