(via Alt1040)
Ora è certo: la caduta del 40% di Nokia nel secondo trimestre del 2010 non lascia dubbi e non si tratta più di speculazioni. Nokia, la compagnìa leader nella telefinoa mobile per circa 15 anni inizia ad accusare forti problemi nel mercato attuale. Tutti i commenti vanno nella stessa direzione: mancanza di obbiettivi. I dati: Symbian, il vecchio sistema operativo di Psion adottato da Nokia è stato un trionfo sino al consolidamento di Windows Mobile quando tuttavia Nokia guadagnava adepti per la qualità dei propri terminali. Poi il colpo di grazia: Nokia non accetta l'adozione di WM e si lancia (a metà) al carro di Linux ma insiste con Symbian "rinnovato" ma pur sempre obsoleto. Apple e Android creano una concorrenza spietata dove Nokia, ancora attaccata ai vecchi standard non riesce a mettersi in luce. Oggi l'utente medio cerca un dispositivo multifunzionale e, soprattutto aperto, cosa che con il tempo passerà fatura persino ad Apple. L'uscita dell'N900 con Maemo (Linux per cellulari) apre uno spiraglio ma l'abbandono repentino di questo pur eccellente terminale crea malcontento negli utenti che hanno speso la bellezza di circa 600€ in un prodotto obsoleto data la carenza di software e la penosa situazione dell'Ovi Store. Altro buco nell'acqua fù la produzione del N97, pda con Symbian morta prima di nascere. Neppure la versione mini, più economica, ha avuto successo. L'imminente uscita del presidente dalla azienda è la dimostrazione dei fatti.
Che c'entra Apple in tutta questa situazione? Se da un lato sono gli artefici di un altro cambio generazionale nella telefonia mobile, dall'altro ci chiediamo che cosa succederà quando Jobs vada in pensione dato che, a differenza di Google o di Microsoft, questa azienda non lavora in gruppo ma il proprio successo si basa in una unica mente pensante.
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