Il Chromebook è senza dubbio una macchina semplice a interessante: per la prima volta ci ha permesso di sperimentare la dipendenza della nube. In sostanza un portatile molto leggero, con buonissima autonomia, boot in pochissimi secondi ed una totale dipendenza degli strumenti da ufficio di Google essendo questi disponibili solo attraverso Chrome e quindi vincolati totalmente ad Internet. La presentazione del Chromebook avvenne circa 1 anno fà in due sapori: la pratica versione Samsung e la elegante edizione Acer, entrambe disponibili ad un prezzo superiore a quello di un netbook, quindi poco appetibili. La discesa di prezzo e recente apertura all'accesso locale ai propri docuenti (quindi svincolati dalla dipendenza da Internet) non ha migliorato di molto l'accettazione di questa filosofia. Il settore informatico è oramai totalmente vincolato alla nube ma la misura è data da 2 fattori: l'abbassamento dei costi dell'hardware e quello dell'accesso alla rete nonchè la disponibilità di quest'ultima. Per meglio comprendere il concetto dovremo pensare a due tipologìe di utenti: il lavoratore che si reca all'ufficio per esempio in metropolitana e quello che usa spesso l'aereo per i propri spostamenti. Il primo dipende molto dalla distribuzione del segnale 3G nel sottosuolo, spesso scadente e quindi impossibilitando il lavoro on line. Idem per l'aereo: se manca l'accesso ad internet, l'unica possibilità resta il lavoro off line con i nostri dati memorizzati localmente. L'accesso ad internet quindi può trasformarsi almeno per il momento, in un vincolo non accettabile per alcune aziende e professionisti e l'idea di Google (ma oramai il chiodo fisso di quasi tutte le aziende informatiche) resta un prodotto che, poco a poco, ci permetterà di prepararci er il futuro dove i contenut saranno sempre più in linea ed useremo sempre meno costosissime ed ingombranti memorie di massa ma il momento non è ancora arrivato.
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