(via Xatakafoto)
Ci stiamo seriamente chiedendo se le marche che oggi stanno al numero 1 saranno le stesse di domani, nel mondo della foto, s'intende.... Il perchè è semplice: dopo aver conosciuto la terribile situazione economica di Kodak, la fine di Polaroid, l'impossibilità di Nikon per distribuire il materiale dopo le inondazioni e le "false" presentazioni di Canon dei prodotti che forse usciranno tra un annetto ora è il turno di Olympus la quale ha filtrato involontariamente la triste notizia che stanno soffrendo perdite milionarie da oltre 20 anni. Come è possibile? Prima il licenziamento di Michael Woodford, il britannico presidente che fù espulso per apparenti "maniere distinte di vedere il negozio dai soci", risultò che lo stesso Woodford indagava su un pagamento-perdita di 700 milioni di dollari per l'acquisto di una azienda medica, la Gyrus, indagine che costò il suo licenziamento. I soldi pararono in stile 007 alle isole Cayman e l'ex presidente reclamò scorta poliziale per temere della propria vita in ripercussioni del noto marchio. I compagni inglesi di Amateur Photographer lo hanno appoggiato ed hanno indagato per proteggere un compatriota (e salvargli la vita). Il resto è molto complicato da spiegare ma può essere riassunto nella notizia (non confermata) di una indagine a fondo dell'FBI, seguente alle dimissioni dell'ultimo presidente e che il vicepresidente Hisashi Mori era totalmente coinvolto nello scandalo. Il prezzo delle azioni della compagnìa hanno chiesto un 50% del valore ed il ministro Giapponese Yoshihiko Noda è uscito in difesa del buon nome della marca e del Giappone in generale.
Abbandonale le reflex non è stato all'origine del danno anzi....tutto il contrario. Seguiremo attenti l'evoluzione.
Olympus E-P3, l'ammiraglia del sistema micro4/3
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