viernes, 25 de abril de 2008

Ancora HDR: specifiche a richiesta.


L’articolo sull’HDR è piaciuto. Tanto che un amico di Barcelona, unendo l’utile al dilettevole (aggiornarsi e ripassare un pò d’Italiano), una volta letta la traduzione agli 8 trucchi sull’HDR mi ha chiamato incuriosito e mi ha chiesto: “ma cos’è ESATTAMENTE l’HDR?”.
Toni, hai ragione. Spesso ci limitiamo a riportare articoli tradotti come se tutti fossero dei professori tanto che il buon vecchio Shado avrebbe detto “non siamo mica tutti nati Guglielmo Marconi...!!!”
Ed è vero. Ripassare ci farà comodo a tutti. L’ HDR è sinonimo di High Dinamic Range, ovvero campo dinamico elevato. L’esempio della foto è tratto dalla prima pagina del manuale di Photomatix (che ringraziamo per l’occasione) e credo che, anche se di bassa qualità, renda un idea più che sufficente del processo e relativo risultato.
In alto a sinistra abbiamo un paesaggio dove si risalta il dettaglio del cielo ma ovviamente la parte in basso appare sottoesposta in quanto la lettura corretta dell’esposimetro si riferisce appunto alla parte alta dell’immagine. La chiameremo immagine -1 (sottoesposizione)
Al centro (sempre a sinistra) abbiamo una lettura “ottimale” dove si leggono anche se a fatica i dettagli di quasi tutte le componenti dell’immagine. Sarà l’immagine 1 (l’immagine più verosimile alla lettura automatica o modo programma della nostra fotocamera)
A sinistra in basso finalmente abbiamo una immagine sovresposta dove i dettagli dell’acqua e delle case appaiono quasi giusti mentre il cielo è totalmente illeggibile dovuto appunto alla sovraesposizione della parte bassa. Immagine +1 (sovresposta).
Sono situazioni normali per un fotografo dove c’è da decidere su quale parte del paesaggio calcolare la giusta lettura dell’esposizione tralasciando il resto.
Nell’HDR, il software “somma” (e sottrae) le parti più dettagliate tralasciando al tempo stesso le parti più sovra e sottoesposte prendendo il meglio da ogni immagine. Normalmente sono sufficenti 3 scatti (oppure 1 un RAW, vedremo perchè) ma se disponiamo di 4 o 5 scatti a varie esposizioni i risultati saranno sicuramente più spettacolari.
Le 3 (o più) immagini dovranno per questo essere identiche e da lì generare una sovrapposizione perfetta. Per questo il consiglio del cavalletto se si scatta in JPG, mentre in RAW un solo scatto può essere sovra e sottoesposto sul PC sempre e quando nell’immagine tutte le parti siano minimamente leggibili: un cielo nero per troppa sottoesposizione resterà tale in quanto i dettagli non potranno essere estratti neppure con Photoshop. Al resto ci pensa il programma.
Me entiendes ahora Toni?
n.d.r.