(via Xatakafoto e Fotografia Microsiervos)
Quelle due foto sopra sono un esempio di come da una mano si vuol prendere un braccio. Siamo, come blog digitale, sempre stati partitari dell’ottimo lavoro fatto da Photoshop negli anni ma chi lo usa dovrebbe in qualche modo rendersi conto di certe “regole non scritte” da rispettare. Il vulcano Eyjafjalla (Islanda) il 14 aprile passato è stato esageratamente postprocessato e la rispettiva foto è stata tolta dal repositorio Reuters e resa pubblica per non essere considerata erroneamente “fotogiornalistica”. Siamo d’accordo. Nell’altro esempio il fotografo Italiano Francesco Cocco è stato squalificato con la perdita del primo posto (rimasto vagante) alla premiazione Concorso Internazionale di Fotografia Umanitaria Luis Valtueña promosso da Medici nel Mondo. L’accusa? Una delle donne è stata aggiunta in modo “digitale” (clonazione dell’immagine). Parliamoci chiaro: l’uso eccessivo di Adobe stà creando vere opere d’arte digitali ma i fotografi che si dedicano al reportage giornalistico non dovrebbero manipolare eccessivamente la realtà poichè queste immagini assumono tutto l’aspetto di una notizia falsa.
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