(foto: archivio Apple Computer)
n.d.r. non sono mai riuscito a concepire Jobs senza Wozniak...
Il primo Apple II entrò in casa
l’anno 1981 poco prima di Natale: 2.900.000 Lire dell’epoca. Ben presto fù
barattato per un ancor migliore IIe con tanto di doppio floppy disk da 5-1/4
che dovrebbe funzionare ancora. Prendo nota, un giorno o l’altro lo riproverò.
D’altronde sono macchine con elettronica molto semplice, apertura senza viti,
tutte parti a incastro che dimostravano una eccezionale architettura già
all’epoca in cui i primi calcolatori casalinghi sembravano di più delle
macchine da scrivere moderniste. A Wozniak non possiamo negare la spaventosa
capacità técnica per concentrare tanta tecnología in così poco spazio e in un
época così verde. E a Jobs, ovviamente, molta lungimiranza. All’epoca il
mercato vero erano le macchine non i programmi e Apple vinceva perchè i loro computers
erano aperti: potevi persino mettergli dentro una scheda Microsoft e lavorare
in CP/M ed MBasic. Era la vera forza di Apple quella apertura delle macchine e
del software che con Locksmith copiavi il floppy dell’amico ed in 30 secondi
avevi la copia del programa tutta per te. Poi passammo al pc perchè Apple
chiuse e IBM aprì le proprie macchine. Gli utenti abbiamo la possibilità di
permetterci un computer perchè IBM continuò ad aprire senza fare la guerra ad i
cloni. Ed IBM è la seconda azienda al mondo nel settore informatico, ora,
mentre stò scrivendo. Ma di Apple non invidio i clienti che sono da tempo
disposti a comprare carissimi prodotti chiusi: ammiro la gestione che vendeva
al prezzo che ha voluto quegli stessi prodotti chiusi. E la gente diventava
pazza per fare un giorno ed una notte di coda (ed anche di più) davanti ad un
negozio per lasciare 500, 600, 700 euro in
un telefonino. Chiuso, avanzado, con un ottimo disegno ma chiuso e molto
limitato. Ê li dove il cervello di Steve ha dimostrato la sua genialità. Tra
tutte le sue celebri frasi ne ricordo una molto più volentieri delle altre: “la
gente non sa cosa vuole sino a che non glielo mostri”. E Steve era un dittatore
vero, un dittatore nato. Non controllava le masse ma le masse volevano essere
controllate da lui. Quello era il suo valore vero, quello che forse Apple non
ha mai ereditato.
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