jueves, 6 de octubre de 2011

Jobs: il valore vero....


(foto: archivio Apple Computer)
n.d.r. non sono mai riuscito a concepire Jobs senza Wozniak...

Il primo Apple II entrò in casa l’anno 1981 poco prima di Natale: 2.900.000 Lire dell’epoca. Ben presto fù barattato per un ancor migliore IIe con tanto di doppio floppy disk da 5-1/4 che dovrebbe funzionare ancora. Prendo nota, un giorno o l’altro lo riproverò. D’altronde sono macchine con elettronica molto semplice, apertura senza viti, tutte parti a incastro che dimostravano una eccezionale architettura già all’epoca in cui i primi calcolatori casalinghi sembravano di più delle macchine da scrivere moderniste. A Wozniak non possiamo negare la spaventosa capacità técnica per concentrare tanta tecnología in così poco spazio e in un época così verde. E a Jobs, ovviamente, molta lungimiranza. All’epoca il mercato vero erano le macchine non i programmi e Apple vinceva perchè i loro computers erano aperti: potevi persino mettergli dentro una scheda Microsoft e lavorare in CP/M ed MBasic. Era la vera forza di Apple quella apertura delle macchine e del software che con Locksmith copiavi il floppy dell’amico ed in 30 secondi avevi la copia del programa tutta per te. Poi passammo al pc perchè Apple chiuse e IBM aprì le proprie macchine. Gli utenti abbiamo la possibilità di permetterci un computer perchè IBM continuò ad aprire senza fare la guerra ad i cloni. Ed IBM è la seconda azienda al mondo nel settore informatico, ora, mentre stò scrivendo. Ma di Apple non invidio i clienti che sono da tempo disposti a comprare carissimi prodotti chiusi: ammiro la gestione che vendeva al prezzo che ha voluto quegli stessi prodotti chiusi. E la gente diventava pazza per fare un giorno ed una notte di coda (ed anche di più) davanti ad un negozio per lasciare 500, 600, 700 euro in  un telefonino. Chiuso, avanzado, con un ottimo disegno ma chiuso e molto limitato. Ê li dove il cervello di Steve ha dimostrato la sua genialità. Tra tutte le sue celebri frasi ne ricordo una molto più volentieri delle altre: “la gente non sa cosa vuole sino a che non glielo mostri”. E Steve era un dittatore vero, un dittatore nato. Non controllava le masse ma le masse volevano essere controllate da lui. Quello era il suo valore vero, quello che forse Apple non ha mai ereditato.

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