Editoriale: non siamo dei fuorilegge....

In questi giorni stanno dilagando le speculazioni sulla prossima sentenza ai proprietari di The Pirate Bay giusto quando nel paese vicino applicano la norma dei "3 avvisi" e in quasi tutta Europa (nonchè LatinoAmerica), nonostante le sentenze delle varie corti abbiano stabilito il contrario, i governanti stanno cercando il modo di mettere in marcia "norme antipopolari" (così i politici stessi se le sono definite). Il panorama è, oramai, chiarissimo. Le discografiche, queste reistoriche e prescindibili imprese hanno ben chiaro come i tempi siano cambiati e stanno cercando di allargare la propria agonia per raccimolare più contante possibile a scapito dei musicisti (prima) e dei clienti (poi). Certo è che data la mobilitazione internazionale che la cosa stà avendo ci sembra chiaro che il potere che questi discografici attualmente posseggono è pari solo a quello di altre multinazionali come quelle del tabacco e dei farmaci. Si, poichè pensandoci bene ci sono altri mercati che hanno sofferto la trasformazione in silenzio, soccombendo o cambiando ma comunque in silenzio. e stiamo parlando dei quotidiani che, bene o male, debbono pensare rapidamente a come passare la propria produzione al formato elettronico. E i fotografi che nel giro di pochi anni hanno dovuto riinvestire totalmente i macchinari della propria azienda per adattarli ai nuovi formati e supporti. Senza considerare che, con l'avvento del digitale, la stragrande maggioranza delle foto resta sul TFT e non viene stampata su carta. Evidentemente queste ultime due categorie hanno "commesso l'errore" di non avere mai avuto appoggi politici "solidi" tanto da convincere un governo che il supporto elettronico era una tecnologia fuorilegge. Ultimamente stò riorganizzando il mio piccolo e modesto archivio fotografico e sono saltate fuori alcune immagini di luoghi e monumenti storici che da anni ho pubblicato in internet per tutti coloro che volessero vederle o scaricarle. Chissà se sto infrangendo qualche copyright.........