viernes, 17 de septiembre de 2010

Nokia: come vedere un aereo che cade in verticale

(via Alt1040)


Gli ultimi 3 giorni ci sono serviti anche per riflettere su come Niklas Savander e Anssi Vanjoki sono apparsi al Nokia World 2010 e si siano permessi, nei loro confronti e in quelli della azienda stessa, di dire tante sciocchezze in un momento simile. Chi permise che una persona che ha già presentato le proprie dimissioni il giorno anteriore si permetta di dire Nokia is back (Nokia ritorna)? A chi interessa che Nokia ci dica che furono i primi presentando oggi prodotti che valorizzano il "telefonino" e non i contenuti che realmente servono agli utenti? Ed a che servono le ennesime comparazioni con Apple, Android o Microsoft? Vanjoki esclamò che "...per capire Symbian^3 dobbiamo usarlo..." difendendo l'indifendibile di un sistema che, più volte è stato detto, scritto e confermato, è vecchio, pieno di difetti e limitazioni ed arcaico? Difendono la "non frammentazione" come per dare a capire che loro non hanno i problemi di aggiornamento di Android ma a dire il vero, Nokia non ha mai avuto problemi con l'aggiornamento. Il fatto è che non hanno aggiornamenti. I pochi fatti su Maemo sono relativi a bugs vecchi di almeno 6 mesi lasciando gli utenti di N95, N96, N97 ed N900 in balia di loro stessi. Il problema di Nokia è arrivato ad un punto di non ritorno: se l'azienda continua a difendere certo hardware (sfasato certamente) non ha ancora capito che cos'è l'innovazione in questo settore. L'unica possibilità della azienda per far fronte alla loro caduta in verticale era impulsare una volta per tutte il cambio di sistema e con questo poter offrire contenuti appetibili. Ma l'ultimo Nokia World ha lasciato chiaro che ancora una volta il destino di Nokia è segnato. Il colpo di grazia finale è arrivato quando lo stesso Vanjoki ha mostrato qualche fotogramma della pellicola "The Saint", per certo, premiata con un Razzie per essere abbastanza "maluccia" dove vorrebbero dimostrare che nel 1997 il protagonista usava un Nokia. Nel 1997? Ci crediamo...

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