domingo, 26 de julio de 2009

La SGAE vuole un palazzo per la propria sede che, oltretutto, vogliono distruggere.


(via Alt1040)

L’altro fine settimana si sono concentrate circa 300 persone davanti al palazzo del Infante Don Luis de Boadilla dove la SGAE (come la SIAE Italiana) vuole montare una mega-sede al puro stile Falcon Crest. E con ragione la gente si manifesta. I “grandi difensori della cultura” vogliono prendersi il palazzo (il progetto presentato dalla SGAE per il palazzo vinse il concorso in un processo più che dubbioso) ed inoltre se lo vogliono rimodellare costruendo vari chalet-residenza, un auditorium, installare ascensori e, per esempio, usare l’abitazione della contessa Chinchòn per uffici oltre ad altre varie cosette.

In sostanza l’idea è lasciare irriconoscibile un palazzo in stile neoclassico protetto dalle leggi di Patrimonio che fù trapassato nel 1998 al comune di Boadilla, entità che si compromise a “non disporre del palazzo a favore di persone o entità di natura privata”. Però come sempre in Spagna, la speculazione tira parecchio e quelli della SGAE come sempre dando “esempio”.

Ê un bene ceduto ad un organo pubblico, patrimonio di tutti gli spagnoli che hanno il diritto di apprifittarne: non solamente un gruppo di mafiosi culturali che lo “privatizzeranno” facendogli di passo una pulizia alla faccia che lo lascerà irriconoscibile.

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