lunes, 27 de abril de 2009
Analisi del Peleng 8mm f3.5 fisheye (foto: Bruno Abarca)
(tratto da Xatakafoto)
Il Peleng 8mm f3.5 è un fisheye che nel mondo fotográfico si è guadagnato una discreta fama nei suoi quasi 40 anni di vita. Con solo 8mm di focale possiede una visione di ben 180º e funziona con tutti i principali attacchi delle più note DSLR.
Sconosciuto dai più sino ad ora per essere distribuito direttamente dalla Bielorussia, molti hanno una speciale curiosità per quest’ottica che da pochissimo tempo viene distribuito persino in Europa. Dopo un paio di anni d’uso di questa interessante ottica, vediamone vantaggi ed inconvenienti:
Le specifiche tecniche sono:
completamente manuale
11 elementi in 7 gruppi
Corpo metallico altamente resistente
Peso: 400 grammi
Dimensioni: 6 x 7 centimetri
Apertura massima: f3.5
Diaframma manuale sino al f16
Per il diaframma usa 2 anelli, uno che indica la posizione del diaframma, l’altro blocca e sblocca l’apertura selezionata.
La distanza minima di fuoco è di 22 centimetri
Angolo di visione di 180º che permette composizioni con prospettive quasi impossibili.
Disponibile per attacchi Canon, Nikon, Sony, Pentax, Olympus e utilizzabile su APS-C, Full Frame e Quattro Terzi.
Il prezzo: i distributori europei hanno fissato il prezzo in circa 320€ iva compresa.
Il meglio ed il peggio:
Possibilità creative offerte da focale e distorsione. In full frame l’immagine di 180º sarà un panorama completo in ogni direzione, verticale ed ovviamente orizzontale. Sull’APS-C l’immagine è ridotta riempiendo completamente il sensore come fosse un 16mm.
La qualità, diversamente da quello che siamo abituati a pensare sulle ottiche dell’Est, è eccellente. La enorme profondità di campo ci eviterà di mettere a fuoco totalmente. Chiudendo il diaframma da f5.6 in poi la qualità migliora notevolmente mentre al di sotto si nota un certo calo di qualità. Se fissiamo il fuoco ad 1 metro, tutto ciò che vediamo a partire da 50cm sarà perfettamente a fuoco.
Nelle foto della testata vi sono 2 classici esempi di foto eseguite con il Peleng 8mm.
Qello che piace di meno:
L’anello blocco/sblocco diaframma: gli ingegneri che lo disegnarono ebbero l’idea di questo accessorio per passare rapidamente alla apertura totale per inquadrare meglio e poi all’apertura selezionata. Non peggiorerà le nostre foto ma abituati agli automatismi correremo il rischio che alcune foto escono mal esposte. Un male minore che comunque necessita di un pò di pratica.
La lente frontale in questo tipo di prodotti è sinonimo di “ditate” e graffi data l’eccessiva sporgenza dal corpo metallico.
La difficoltà di controllare l’esposizione: con tanto campo il sole sarà sempre presente in qualche angolo il che ci creerà difficoltà nella corretta esposizione.
Mi interessa?
Certo, si tratta di un ottica realmente peculiare il cui prezzo rapportato alle caratteristiche è eccellente. Certo è che non si tratta di un ottica da inserire sulla macchina ed andarsene a spasso: per quello ci sono gli zoom e i “normali” 50-70mm: il Peleng è un ottica molto compatta da tenere preparata nella borsa ed estrarre nel momento giusto: panorami, architetture e tutti quei temi che portati ad una condizione estrema creano un ottimo effetto visuale. Ma, anche se ad un prezzo contenuto, se non siamo convinti del suo uso ci sono in commercio eccellenti e ben più leggeri ed economici adattatori fish-eye per qualunque fotocamera.
Per tutti gli altri casi è consigliatissimo.
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