jueves, 16 de abril de 2009

La SGAE e altre entità di gestione collettiva (autori/editori) potrebbero smettere di amministrare il canone.


(via Alt1040)

La SGAE, e altre entità di gestione collettiva (CEDRO, VEGAP, DAMA, AIE y AISGE), potrebbero smettere di amministrare il canone, almeno in Spagna se il governo decide di leggersi l’informe realizzato da Aeval (Agenzia di valutazione e qualità) dove si determina che già non è fattibile. Si può scaricare dalla web in PDF, sono 70 pagine e contiene informazioni interessantissime. L’informe non condanna l’esistenza del canone ma opina nella maniera in cui è gestito:

- La gestione dei diritti non viene fatta con il consenso di chi realizzò le opere. Incluso ci sono casi in cui appartengono a queste società ma anche così lo risquotono.
- Eccesso di imposta accumulativa: in uno stesso pc si riscuotono 4 volte il canone: disco fisso, masterizzatore, stampante, floppy……
- I metodi di riscossione non sono chiari
- Benefici a coloro che non hanno relazione con le opera
- Mancata trasparenza nei processi di assegnazione económica del canone
- Mancanza di trasparenza nella gestione dei risultati e fondi promozionali
- In Spagna la SGAE non ha mai dichiarato guadagni per il pagamento di tasse (mai vuol dire con nessun tipo di governo)

La nuova “ministra” di cultura, continua a considerare che questi guadagni non danno impulso sufficente all’industria. Insomma, agonizzano ma non vogliono morire…..

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