martes, 2 de junio de 2009
Internet non è politica....
In questo foro, lo abbiamo già fatto notare in molteplici occasioni, non parliamo di politica. E chi ci accompagna in questa avventura, citiamo tra gli altri tutti i blog del gruppo, si interessa di gadget, tecnologìa e costume derivato allo stesso modo lasciando la politica ai politici ed ai cittadini al momento di andare a votare. Per questo, per fare chiarezza, ogni articolo che parla del problema del P2P non vuol assolutamente essere un arma di destabilizzazione di NESSUN governo, Europeo e non. Ed aggiungiamo qualcos’altro: la strada del partito politico (come quella del Partito Pirata Svedese) non ci sembra appropriata in questa lotta. Quì si tratta di difendere un diritto fondamentale dei cittadini, non di sventolare bandiere di vari colori.
Non ci interessa il colore di chi opprime questo diritto (quello a Internet, si, perchè in europa è un diritto) ma ci preoccupa solo il fatto che venga oppresso.
Facciamo invece notare delle discrepanze che avvicinano tra loro, tristemente, tutti i partiti, di qualunque fazione essi siano: l’appoggio incondizionato alle discografiche, editoriali e case cinematografiche rende identici i governi di Sarkozy, Barack Obama, Zapatero, Berlusconi o John Fredrik Reinfeldt. Per non parlare dell’ignorare continuamente le decisioni del Parlamento europeo. Quello che gli Internauti ci stiamo chiedendo, è “sono così potenti queste lobby?” “sono più forti delle lobby delle armi o del tabacco?” e “questi ‘gruppi’ finanziarono i politici sino ai giorni nostri?”, ed ancora “i politici sono tutti uguali?”
Una cosa è certa: chi lavora o semplicemente usa Internet quotidianamente (una enorme comunità) è sempre più delusa da certe attitudini dittatoriali.
La strada più appropriata da seguire, in ogni caso, ci sembra quella di far valere i nostri diritti, se possibile, senza “macchiarsi” con l’etichetta di un partito in più…
Non parliamo quindi di política: limitiamoci a denunciare la mancanza di applicazione delle regole indipendentemente da che colore ese provengono…..riflettiamo di più su quanto costa un CD o DVD “originale” o un software “legale”….. Ê una vecchia storia quella di regalare droga per poi, creata l’addizione, aumentarne vertiginosamente i prezzi.
In quanto ai cinema, ricordiamo, cominciarono a chiudere negli anni in cui Internet non esisteva. Certe crisi sono dovute ad una cattiva gestione ed a costi troppo elevati, non alla cosiddetta Pirateria. A partire dagli anni ’70 si copiavano i dischi di vinile sui nastri Stereo 7 e nessuno finiva in carcere.
Siamo poi tutti coscenti che non esistono quotidiani “neutrali” in campo político.
Se si tocca Internet, si tocca l’ultimo baluardo di libertà di opinione e di espressione. E, qualunque fazione appoggi questa censura, creerà la dittatura assoluta…..
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